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SIDAS è nata per studiare scientificamente l’ambito operativo peculiare della professione che – come il titolo del corso di laurea esplicita – è l’assistenza sanitaria.

Il logo è stato progettato per veicolare questo messaggio: una parte descrittiva (assistenza sanitaria) e una evocativa (la scientificità degli studi).

La parte più difficile era senz’altro quella evocativa.

Era necessario lavorare sui simboli.

PARTE EVOCATIVA

Figura 1

Quando di ogni individuo costituente un campione di una popolazione – campione casuale e abbastanza ampio – misuriamo una grandezza biologica (qualsiasi) e disponiamo i risultati di queste misurazioni in un sistema di assi cartesiani (i valori in ascisse e le relative frequenze in ordinate), i punti ottenuti descrivono sul piano una linea a campana. Questa distribuzione viene definita normale (o gaussiana). Significa che ogni valore della variabile misurata ha (1) più probabilità di collocarsi in prossimità del valore medio (detta media) piuttosto che lontano da esso e ha (2) uguali possibilità di risultarne inferiore o superiore. L’apertura della campana descrive la variabilità attorno alla media ed è detta deviazione standard. La media, la deviazione standard e la numerosità del campione descrivono sinteticamente il campione studiato. Se il campione è sufficientemente ampio, questi valori non si discostano molto da quelli dell’intera popolazione da cui è tratto.
Il valore simbolico di questa curva è quindi evocativo di attività di descrizione e studio della popolazione in senso epidemiologico finalizzato alla ricerca. Attività che è specialmente pertinente all’assistente sanitario, perché (art. 1, c. 3, punto a. del Profilo professionale) “identifica i bisogni di salute sulla base dei dati epidemiologici e socio-culturali, individua i fattori biologici e sociali di rischio ed è responsabile dell’attuazione e della soluzione e degli interventi che rientrano nell’ambito delle proprie competenze”.
Poiché i fattori di rischio da individuare sono di due tipi, o famiglie, la curva nel logo è stata disegnata per metà in rosso (Figura 1a) e per metà in grigio (Figura 1b).

Figura 1a

Il rosso è colore “obbligato” per evocare la sanità e quanto vi è di correlato, quindi anche la biologia e gli studi relativi.

Figura 1b

Il grigio, dal punto di vista semantico, non comunica altrettanto carattere o intensità, quindi parrebbe inadatto a controbilanciare il rosso. Il grigio però ha una proprietà straordinaria, unica: esalta qualsiasi colore che gli venga posto in contiguità (in particolare quando le parti colorate abbiano eguale estensione, o quando il grigio stesso sia preponderante) e per questa funzione ne risulta esso stesso rinvigorito; inoltre il grigio dà un senso di compostezza, di misura che è parte integrante del messaggio. Con le opportune accortezze, quindi, il grigio acquista prestigio, da “spalla” diventa comprimario e quindi efficacie contrappeso.

PARTE DESCRITTIVA

logotipo sidas

Figura 2

“Società italiana di assistenza sanitaria” nel rettangolo inferiore è su due righe per dissociare il binomio “assistenza sanitaria” dal resto. La decisione di inscrivere il logo in un quadrato ha reso questa soluzione quasi obbligata.
La curva a campana, presa nel suo insieme, ricorda una lettera “A”: iniziale di “assistenza” (o “assistente”) e la parte sinistra della curva colorata in rosso, una “S”: iniziale di “sanitaria” (o “sanitario”).
Sopra la curva, l’acronimo SIDAS ha la “S” con il riempimento rosso; questo per evitare – qualora l’acronimo venisse estrapolato e considerato a sé stante – che la lettura esiti in “Società italiana di assistenza sociale”. La “S” riempita di rosso funge da memento e impone il richiamo alla “sanità”. Da un punto di vista grafico però colorare la sola “S” non sarebbe bastato, avrebbe separato il binomio fondamentale (“assistenza sanitaria”), per cui, per quanto sopra ricordato, il riempimento della “A” con il grigio era semplicemente scontato. Le lettere erano state tutte preventivamente rese solo con il contorno nero proprio per consentire questa soluzione, anche sapendo che il riempimento avrebbe riguardato le sole ultime due lettere: le prime tre in nero “pieno” sarebbero state troppo pesanti e incongrue.
Il fatto poi che le due “macchie rosse”, le più visibili, si trovino sui lati opposti della linea di simmetria bilaterale aggiunge ulteriore equilibrio ed eleganza alla composizione.